Verbale assemblea del 22.6.2011

Apertura lavori ore 17,10

Maria Teresa Menotto aggiorna l’assemblea sullo stato dei gruppi di lavoro

Maria Teresa Dini chiede un incontro esplicativo sul Pat

Maria Teresa Menotto chiede all’assemblea la disponibilità per altri due incontri entro fine luglio, uno sul Pat e uno sul Bilancio comunale

Maria Teresa Menotto:  L’incontro di oggi con l’assessore Rey mi pare particolarmente interessante per tre ordini di motivi: il forte interesse della delega che l’assessore ha relativamente alla qualità della città, poi sarà lei a raccontarvi come è nata, per ora declinata in piccoli progetti, almeno questo mi pare di aver capito in occasione di una piacevole chiacchierata fatta insieme, progetti che riguardano proprio la qualità della quotidianità e delle fruizione dei servizi di questa città; quindi la qualità della nostra vita; la disponibilità che l’assessore ha dato ad immaginare anche un ruolo attivo della Consulta come stakeholder, strumento privilegiato di collaborazione ma anche di stimolo e di provocazione all’interno di alcuni di questi progetti, tutto da pensare e costruire insieme; inoltre la relazione con Carla Rey, così come quella con Tiziana Agostini, e se possibile anche con le tre consigliere, diventa importante per quello scambio virtuoso che a mio parere deve caratterizzare la relazione tra le donne dentro le istituzioni e le donne fuori, affinchè si crei tra tutte una rete ed una maggiore capacità reciproca di comprendere, di essere informate, di lavorare insieme con uno sguardo di genere alle politiche di questa amministrazione, per non essere da un lato lontane e poco riconoscibili e dall’altro non affondare nell’autoreferenzialità senza alcuna capacità di incidere.

Carla Rey- mi piacerebbe impostare questo primo incontro come una chiacchierata, un’apertura per poi rivederci in seguito. Iniziare un cammino assieme. Ci tengo a collaborare con questa consulta che aveva già inserito la qualità urbana tra i vari temi di cui si occupa.

Quando il sindaco mi ha dato la delega al decoro, io gli ho fatto presente che ho altri intenti. Penso che il decoro a Venezia sia stata una dicitura che andava bene ma che ora bisogna avere un’apertura mentale maggiore e dare una valenza più ampia al concetto, questa è la qualità urbana. Se il decoro si occupava di segnalazioni di criticità, si sovrapponeva ad altri uffici che svolgono questa funzione. I disservizi devono essere valutati e superati da chi gestisce i servizi stessi. Qualità urbana è più traducibile anche in inglese e visto che siamo una città turistica. E’ bene che i turisti sappiano a chi possono rivolgersi. È una delega nuova e quindi per questo la possiamo costruire assieme.

Declinazione molteplice: riqualificazione urbana, qualità in senso ecologico (energia rinnovabili)

Per me è raggiungere delle buone pratiche, declinare gli standard e i criteri di qualità per offrire al cittadino dei servizi di qualità. La qualità porta alla felicità. Deve essere una filosofia di vita.

Le prime azioni che ho intrapreso sono andate nella direzione di unire le forze, soprattutto riguardo alle mie deleghe – Commercio, Tutela del consumatore e Qualità urbana-  stante anche il fatto che ho poche risorse umane e quindi devo ottimizzare queste forze. Trovo che comunque sia giusto tenere le tre deleghe assieme.

Come si fa a definire la qualità urbana?  Bisogna innanzitutto definire quali sono servizi pubblici e in particolare quelli dati dalle società partecipate e verificarne gli  standard di qualità. Per questo bisogna obbligare le partecipate ad adottare carte qualità dei servizi. In passato le società si auto osservavano e quindi il cittadino per i disservizi si rivolgeva al Comune. Ora, e questa è una grande svolta, gli standard dei servizi devono essere definiti dal Comune. Definiti i livelli.  Abbiamo fatto già carta qualità per quanto riguarda la gestione del verde pubblico (Veritas),  i servizi di Asm, e ora iniziamo quella dei trasporti.

Abbiamo iniziato la verifica sul territorio delle criticità. Es. uno delle questioni annose è il numero dei cestini. Veritas mi ha mandato la mappatura, ma non mi convinceva. Si tratta di alzare la qualità dei servizi. stiamo dialogando anche tramite il prezioso aiuto dell’assessore Paruzzolo con le partecipate. Entrambi riteniamo che le necessità, le criticità debbano essere incluse nei contratti di gestione e nella carta dei servizi e non essere considerate degli extra e come tali pagati.

Vorremmo adottare la carta del servizio di raccolta rifiuti, che è molto complessa.

L’innovazione è che facciamo dialogare i vari uffici che si occupano di qualità e di servizi all’interno della amministrazione comunale.

Possiamo chiedere alla consulta di partecipare con osservazione sui servizi.

Abbiamo fatto anche delle azioni più immediate. Per prima cosa ci siamo concentrati sulla comunicazione, sull’informazione per dialogare con i cittadini per integrare i cittadini con i visitatori nella città antica, per far comprendere le tipologie delle difficoltà del territorio, per l’integrazione tra cittadini di diversa provenienza geografica e culturale.

Per esempio una criticità è rappresentata dal sovraffollamento sulle linee di navigazione in canal grande. Abbiamo iniziato un lavoro di comunicazione per de-congestionare la parte esterna dei vaporetti, abbiamo implementato i mezzi di navigazione di trasmettitori audio in cui si  comunica l’informazione della fermata successiva a cui sono stati affiancati supporti visivi con display (wi fi). Per rendere più omogenea la fruizione del vaporetto in tutte le sue parti sto studiando un prototipo di monitor che dia notizie istituzionali per il residente e per il turista. Ci sono problemi tecnici che dobbiamo risolvere e di cui si stanno studiando le soluzioni.  Ad ogni fermata, per decentrare i flussi dall’area marciana, stiamo informando cosa si può trovare di interesse turistico e quali servizi ci sono  in quella zona. Usare i display anche per dare informazioni relative alle regole della   convivenza in una città con 20 milioni di turisti all’anno.  Le stime dicono che le presenze giornaliere di turisti sono pari a quelle dei residenti residenti. Si possono dare anche notizie ansa, o informazioni di pubblica utilità, per esempio sulle maree, in momenti di criticità di protezione civile. D’inverno saranno informazioni più rivolte al cittadino, d’estate più all’ospite.  Con una veste istituzionale e non commerciale.

Sempre sulla gestione dei flussi, all’uscita dei pontili stiamo mettendo i cartelli “tu sei qui” che contengono anche le indicazione sui servizi pubblici e punti di attrazione volutamente  indirizzate verso le parti meno frequentate dai flussi turistici.

Sono sperimentazioni, migliorabili, da valutare sulla base dei dati. Servizi dinamici per una realtà dinamica

Abbiamo instaurato tavoli interassessorili sulla nuova segnaletica nella città.

Ho fatto partire in parallelo un progetto con l’istituto tecnico turistico Algarotti, per definire una serie di norme di uso della città sia nella parte antica che in terraferma (integrazione con popoli diversi). Stiamo rivedendo il decalogo che era stato usato in passato. I ragazzi hanno raccolto delle indicazioni che  andremo ad elaborare come una carta dell’accoglienza e non con un ottica del divieto, ma dando le alternative. Va incluso anche il problema delle contraffazioni. Da trasformare in alcuni spot magari divertenti che restano più alla memoria.

Un altro progetto già attivo è quello di far tornare i bambini a giocare nei campi e nelle piazze, luoghi in cui il bambino impara a socializzare e inoltre si riappropria degli  spazi urbani dando una connotazione diversa della città non solo turistica ma che vive per i cittadini. Perché il bambino porta il nonno, la mamma ecc, abbiamo stimolato i genitori ad interagire con i bambini e gli animatori (presenti ogni giorno in campi diversi). L’idea di fondo è che “il campo è tuo”. Abbiamo avuto un buon successo con punte di 70 bambini. Il progetto riprenderà a settembre fino ad ottobre e poi da aprile a giugno. Abbiamo iniziato in campi che hanno delle problematiche per esempio campo  S.ta Margherita, S. Polo, a Mestre abbiamo scelto uno spazio dietro p.zza Ferretto. Abbiamo voluto interagire anche con l’università e abbiamo lanciato “gioco e dipingo in campo”, un’iniziativa che porta i bambini prima a vedere la mostra organizzata da Ca’ Foscari e poi  a dipingere e giocare in campo.

Abbiamo seguito con Veritas la campagna “no shopper” invitando le persone a girare con la borsa di tela. Abbiamo firmato un accordo perché fossero banditi i sacchetti di plastica a Venezia. Venezia è risultata il  Comune più virtuoso in Italia.

Stiamo sperimentando dei cestini con annesso porta mozzicone in p.zza s. Marco e p.zza Ferretto, progetto che è in fase di monitoraggio.

Stiamo lavorando su progetti di riqualificazione della realtà mercatale. Parlo dei km.0 e di mercati che hanno valenza sociale. Il mercato ha un forte impatto sulla qualificazione urbana e quindi il mercato può essere usato per stimolare aree del territorio, costituendo delle aree attrezzate, per esempio in via Piave, e in altre realtà  già esistenti di mercatini rionali.

Cerchiamo di essere capofila di un progetto europeo che si occupa di riqualificazione dei mercati

Un altro progetto in corso è l’inserimento lavorativo di ragazzi con malattie rare o diversamente abili. Coinvolgendo le categorie economiche di Venezia.

Maria Teresa Menotto, ringrazio Carla Rey per la complessa e completa esposizione, sono inoltre molto colpita da questo metodo progettuale innovativo che affronta in maniera trasversale i problemi e si relaziona con i diversi ambiti delle politiche della città. Credo che ora possiamo fare un giro di interventi a cui poi l’assessora potrà  replicare.

Anna Brondino, vorrei chiedere una cosa riguardo le partecipate, vorrei sapere chi fa le carte dei servizi e chi controlla e se la partecipata non rispetta la carta, viene sanzionata?  E sul gioco dei campi vorrei dire che esiste un’ordinanza che vieta il gioco al di sopra dei 13 anni.

Massimiliana Martini, problema trasporti in canal grande. Segnalo che vicino ai pontili sarebbe utile un cestino porta mozziconi. Affollamento linea 1.

Maria Teresa Menotto interviene sottolineando il ruolo progettuale e propositivo della consulta e chiede uno sforzo affinchè ognuna non si soffermi sui problemi personali anche perchè l’Assessore non è stata invitata con questa finalità.

Giuliana Giusti, come si fanno le segnalazioni? Un commercio di genere esiste già? È molto importante come il gioco interagisce con i plateatici commerciali.

Maria Teresa Dini, trovo che gli argomenti presentati siano stati interessanti e innovati, soprattutto la questione del controllo alle partecipate. Mi chiedo, come possiamo essere utili noi? Con piccoli passi. Fare azioni intelligenti per attivare il senso civico del cittadino. Una mia considerazione in ordine ai problemi a cui abbiamo assistito anche ultimamente:  in occasione di situazioni eccezionali la città deve prevedere servizi eccezionali. Fare un sistema di carta dei servizi che sia a disposizione di tutti attraverso internet. Possiamo utilizzare il servizio di Iris, un servizio intelligente che dia risposte al cittadino. Che ci siano delle giurie di cittadine che partecipano ai progetti di controllo qualità, perché le donne mancano sempre dalle strutture organizzate della città.

Mara Bianca, ringrazio l’assessora per la esauriente comunicazione. Mi è piaciuto il passaggio dal divieto alla consapevolezza. Mi aspetto che la consulta sia veramente coinvolta. Un intervento di merito: a Venezia ci sono due istituti tecnici uno a Venezia e uno a Mestre, e due licei linguistici. La scuola sta cercando di attuare progetti di inserimento lavorativo e quindi auspico che si possano coinvolgere tutti gli istituti.

Marina Scalori, ringrazio l’assessore Rey che ci ha illustrato il capovolgimento dall’ottica del divieto a quella dell’interazione tra cittadini e tra cittadini e ospiti.  Vorrei portare un ragionamento sul rapporto tra le due città: quella storica e Mestre. Il punto sono i trasporti e molti problemi della città sono legati ai trasporti. E in secondo luogo chiedo come il progetto della qualità si integri con le municipalità.

Anna Marin, ringrazio Carla, ho percepito una qualità di  lavoro di genere per il suo  lavoro di mediazione. Una metodologia che è già di genere. E nel gruppo di lavoro di cui faccio parte credo che ci siano buone possibilità di interagire. Il problema che sento di più è quello dei trasporti. Mi piace il progetto dei bambini nei campi che vuol dire anche integrazione tra popoli. Credo che la terraferma darà più soddisfazioni.

Chiara Farnea, in merito al progetto del gioco in campo,  si pensa di usare anche altri campi?  Si può pensare di coordinarsi con il calendario scolastico soprattutto in occasione dei ponti festivi. Vorrei aggiungere che a volte camminare è difficoltoso per la presenza di banchetti, scatoloni, ecc. e che un servizio critico è quello dei traghetti con la gondola.

Maria Antonietta Rizzi , come consulta è emerso il tema di vedere la città dalla parte delle donne. Mi chiedo se non sia possibile pensare agli orari delle donne, per es. connessi all’uscita dei ragazzi dalle scuole.

Stefania Bragato, vorrei dire che in particolare mi sono piaciuti due progetti: quello dei  bambini nei campi e piazze e quello delle  carte dei servizi. Ricordo che all’interno della consulta c’è un gruppo di lavoro che si occupa della conciliazione dei tempi di vita. Il gruppo di lavoro vorrebbe interloquire con voi già al momento di costruzione della carta dei servizi, si può pensare a orari che aiutino le mamme che lavorano? Qual è il momento in cui interveniamo e interloquiamo con voi?

Ludovica Zabeo, mi interessa l’integrazione tra centro storico e terraferma, quindi il  tema dei trasporti, soprattutto per accesso all’ospedale. Vorrei portare l’attenzione alla difficoltà di girare a piedi in terraferma per le misure ridotte dei marciapiedi. Soprattutto in periferia.

Laura Guadagnin, mi domando se è utopico chiedere  che venga presa in considerazione anche la questione della qualità della vita in generale, a causa dei flussi turistici, il passaggio delle navi (moto ondoso, campi elettromagnetici).

Camilla Seibezzi, sono d’accordo che l’apporto dell’assessora Rey sia già un taglio di genere. Un tentativo di connessioni e non di pratiche di dominio. Connettere società partecipate. Trovo fondamentale questo taglio. Un’operazione virtuosa che richiederà decenni. Auspico che la consulta oltre a dare suggerimenti sia di supporto, che sia ben chiaro alle sue componenti che la necessità per una amministratrice che vuole operare dei cambiamenti complessi  sia di avere supporto e non di essere caricata di ulteriori pesi. Come più volte lei stessa ha ripetuto si tratta di  operazioni sperimentali soggette a feed back.

Una cosa che vorrei far rilevare alla consulta, anche se non strettamente collegata alla qualità urbana,è che era stato aperto un gruppo di ascolto gestito da un gruppo di volontari per le donne che volevano interrompere la gravidanza all’interno dell’ospedale all’Angelo  che è passato in silenzio sulla stampa cittadina e che solo dopo la mia intervista, oggi è stato chiuso dal direttore generale della usl.  Sono segnali diffusi che continuano ad arrivare di una riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi per le donne nella nostra città

??….  Vorrei chiedere come si fa a conoscere i progetti per poterli poi, come consulta, eventualmente supportarli.

Rosetta Cigana, trovo grave che ci sia questa interferenza verso donne davanti a una scelta difficile

Maria Teresa Menotto, a conclusione mi sembra di poter dire che la curiosità e i tanti interventi dimostrano che da parte della consulta ci sono molti interessi e aspettative. Forse abbiamo perso la cultura della relazione con l’amministrazione. È la prima volta che troviamo una persona che parla di progetti e questo ha scatenato i desideri i sogni di cambiamento. Ritengo che questa esperienza, se l’assessore potrà, possa avere seguito da un lato per essere di supporto ai progetti, dall’altro per trovare insieme progetti ai quali poter colllaborare anche all’interno dell’amministrazione

Carla Rey, ringrazio per l’attenzione e per l’entusiasmo. Vi ho introdotto un concetto che non era scontato. Concretezza basata sui dati, questo vi chiederei, cioè che la consulta avesse concretezza e entrasse nel merito dei problemi. Vi prego di cercare di cancellare il rapporto difficile con la pubblica amministrazione e concedere la fiducia. Ci sono attività che sono iniziate e che avranno poi una fase di controllo. Prima di entrare nel merito dobbiamo approfondire, altrimenti potremo avere poca concretezza. Vorrei portare avanti progetti condivisi. Una prima pausa controllo e carta dei servizi, prima entrare nella carta che già definisce chi fa cosa e come.  Le partecipate sono società per azioni e non sono  l’amministrazione. Si possono rescindere i contratti. Possiamo veder assieme carta qualità di una partecipata. Ci sono uffici per i disservizi e c’è un servizio di segnalazione (urp). Ci sono già degli strumenti. Noi ci occupiamo della filosofia del servizio.

Un’altra volete, se volete possiamo fare una chiacchierata sul commercio.

In questo mandato abbiano risorse pari a zero.

L’Algarotti ci ha dato conferma della disponibilità gratuitamente.

Giochi nei campi, guardiamo i dati assieme. L’idea è di animare tutta la città.

Su Venezia Mestre, tutti i progetti coinvolgono le due realtà.

Le Municipalità le faccio sempre partecipare. Ma è difficile farle colloquiare. L’assessora Agostini ha la delega alle Municipalità per aspetti cestini e segnaletica.

Per parlare della mobilità il Pat è il momento giusto.

Ora non ci sono risorse. Con questa amministrazione e questo sindaco stiamo cercando di ribaltare una situazione gravosa che si è creata e che ha cambiato gli scenari: il casinò non è più una risorsa, il sindaco si sta impegnando quotidianamente per chiedere al demanio parte del territorio, una richiesta che  è fondamentale perché ad oggi le competenze su  Venezia sono a macchia di leopardo. Il sindaco si batte per l’unitarietà. È un cambio epocale. E questo vale per i terreni della Marghera industriale come per il passaggio delle acque da demaniali a  comunali.

Incontro del 24/05/2011

Inizio verbale ore 16.50

Maria Teresa Menotto:

Buon pomeriggio a tutte

Prima di affrontare i punti all’ordine del giorno permettetemi di dare alcune informazioni organizzative a restituzione di quanto per ora è stato richiesto. Innanzitutto i gruppi di lavoro: sono state definite le macro aree desunte dalle espressioni di interesse evidenziate nel primo incontro (passeremo i fogli in cui ognuna potrà segnalare in cosa desidera impegnarsi) e chiederemo, magari alla prima firmataria, di farsi momentanea coordinatrice prima che ogni gruppo designi al proprio interno una portavoce che farà parte dell’ufficio di presidenza.

In quanto alla parte istituzionale la preoccupazione della sottoscritta è stata innanzitutto quella di porgere a tutte alcuni elementi informativi propedeutici all’attività dei gruppi per mettere la Consulta nella condizione di poter operare in maniera informata e corretta. A questo fine c’è stata una riunione con il Presidente del Consiglio Roberto Turetta che ha individuato all’interno della sua segreteria una persona che potrà aiutare Barbara Borsato, e ha dato disponibilità anche per le sedi dei gruppi di lavoro. Inoltre al fine di esercitare la proprie funzioni entro i confini della correttezza e senza rinunciare alla propria autonomia è intenzione organizzare un incontro con la segreteria Generale e il Presidente del Consiglio sul funzionamento della macchina comunale e sul ruolo delle Consulte.

Il Vicesindaco e ass. al Bilancio ha dato la sua disponibilità a presentarci il bilancio dell’Amministrazione giovedì 9 giugno nella sede municipale di Mestre con orario 17.30 / 19.30 vi arriverà convocazione formale. Ho inoltre  ricevuto lettera di disponibilità della assessora Carla Rey per prossimo incontro sul tema della qualità urbana, probabilmente nella settimana tra i 20 e il 24 giugno

Oggi l’argomento all’ordine del giorno è il Centro Antiviolenza e l’articolata Rete dei servizi ad esso connessi considerati di grande qualità e essenziali per questo territorio e per la sua comunità; la violenza sulle donne e le politiche di contrasto e di supporto, sono stati e rimangono temi fondamentali per le donne presenti in Consulta così come per tante altre donne in città e nei movimenti (se non ora quando, lista 194, ….)

Ricordo che in occasione dell’insediamento era stato presentato un appello firmato da 20 associazioni e nell’occasione della prima assemblea è stata decisa all’unanimità la presentazione di una raccomandazione di sostegno al Centro Antiviolenza e delle sue caratteristiche di genere inviata ai Consiglieri e alla Giunta, importante è quindi comprendere, stante i tagli economici e la grave e pesante situazione del bilancio comunale, come il servizio sia oggi organizzato e come venga svolto.

Come richiesto nella assemblea precedente è stata invitata anche una rappresentanza del gruppo di avvocate che operano all’interno del servizio, in considerazione del fatto che hanno seguito il Centro Antiviolenza fin dall’inizio e che quindi hanno fatto parte integrante del processo di progettazione e sviluppo.

Ringrazio quindi l’assessora alla Cittadinanza delle Donne Tiziana Agostini per la disponibilità ad essere presente per informarci sull’organizzazione e la progettualità del servizio e le lascio la parola.

Assessora Tiziana Agostini:

Perché affrontare ancora il tema della violenza sulle donne. Si intende per violenza alle donne  qualsiasi atto di violenza che rechi danno psichico o fisico, perpetrato nel tempo per il solo fatto che è donna (violenza di genere). Esistono diverse forme di violenza. Compito di ogni cittadino e dell’amministrazione comunale è di prevenire e combattere ogni forma di violenza sessuale, di sessismo ordinario, cioè asimmetria che mina il nostro pensiero. Squalifica la donna solo a corpo sessuale. Il centro donna combatte il sessismo ordinario e aiuta alla consapevolezza.

– Breve riferimento alla raccomandazione consegnata alla giunta in cui si auspica di continuare con il Servizio antiviolenza –

Quello che più ha generato instabilità è stato il perpetrarsi, presso il centro antiviolenza, di contratti a termine e l’anno scorso quando ho assunto l’incarico, mi sono resa conto che il servizio psicologico e giuridico era gestito solo da personale in consulenza. Bisognava improvvisamente passare da 100 a 20 consulenti, la conseguenza fu di non riuscire a tenere tutte le figure che fino a quel giorno avevano dato continuità al servizio.

Si è riusciti comunque a garantire il servizio, se pur con persone diverse. Rimane pur sempre l’esigenza di trovare anche un’assistente legale.

Come rilanciare il servizio antiviolenza? Questo è un ruolo sicuramente dell’assessora, ma anche della consulta.

Nella logica delle riduzioni, fin dall’inizio, quello che si è cercato di salvare, come scelta politica è stata proprio la dimensione del sociale.

Gabriela Camozzi:

Propone la visione di un video che è il lavoro finale del progetto “Ferite invisibili”.

Progetto all’interno delle scuole coordinato da Francesca Michieletto del Centro Donna.

Francesca Michieletto:

Il progetto vuole entrare nelle scuole per dialogare con il loro linguaggio.

Sono state utilizzate diverse forme espressive, come il teatro sociale, stimoli che hanno dato modo di ragionare e di mettere a fuoco una serie di violenze poco visibili.

Il lavoro è stato focalizzato su due macro aree: uno sulle varie forme di discriminazione, in un contesto allargato. L’altro nel rapporto di coppia/relazione (intimidazione, senso di controllo, il togliere la libertà). Parola chiave su cui tutto è stato incentrato è stato offrire CONSAPEVOLEZZA, per dar modo di guardare con occhi diversi quello che ci sta attorno.

Maria Teresa Menotto:

Ringrazio per la chiarezza dell’intervento illustrativo del centro antiviolenza e passo la parola alle avvocate .

Chiara Santi:

Faccio parte del gruppo delle avvocate coinvolte fin dall’inizio nell’attività del centro antiviolenza. Fin dal Marzo scorso avevamo fatto rilevare le difficoltà in cui avrebbe versato il centro.

Le ragioni fondamentali che hanno fatto del centro antiviolenza un servizio leader è stato incentrare il lavoro sul recupero della soggettività, sul recupero del sé.

Tre operatrici su quattro se ne sono andate. Il centro continua a lavorare certo, ma come?

Noi possiamo riportare i dati del lavoro fatto nel 2010.

In questo momento stiamo ancora aiutando il centro dando una mano solo per il servizio di informazione. Le risorse umane a disposizione non sono più in grado di soddisfare una serie di servizi, anche quello d’informazione è ridotto all’osso. Si confida vengano recuperate le risorse economiche dal bilancio di fine giugno.

Anna Maria Marin:

E’ fondamentale portare avanti il servizio in condivisione. Non appiattirsi su tagli lineari, perché non possiamo fare a meno di certe risorse. Metto in dubbio se abbiamo tutte chiaro lo scopo del servizio di genere. Non c’è stato purtroppo un momento di riflessione condiviso.

Psicologhe sostituite da assistenti sociali, nutro delle perplessità sulla copertura di 100 ore di assistenza psicologica.

Franca Marcomin:

E’ fondamentale continuare a rivolgersi al consiglio comunale perché vengano trovate risorse rispetto alla qualità del servizio.

Ruolo della consulta dovrebbe essere di rinforzo nelle politiche di genere, anche come aiuto per l’assessora. Bisogna dare attenzione alle priorità. Richiesta forte di reperimento risorse per dare continuità al centro antiviolenza.

Stefania Bragato:

Ritengo fondamentali i passaggi fatti dagli interventi che mi hanno preceduta, su quelli che sono stati i fondamenti su cui ha poggiato l’azione del centro antiviolenza, elaborazione del pensiero di soggettività, riflessioni collettive, il coinvolgimento delle cittadine.

A mio avviso non è un cattivo segno internalizzare un servizio, significa dichiararne lunga vita, è l’unica strada percorribile per continuare nell’operato.

Siamo sicure della valenza delle psicologhe che se ne sono andate? E perché non possono essere altrettanto valide anche le assistenti sociali? Chi ha valutato la qualità dell’operato di entrambe?

Maria Teresa Menotto:

A quale soluzione si è pensato per l’assistenza giuridica?

Marina Scalori:

Ci sono vari modi di tagliare le risorse umane. Bisogna che il servizio non cambi soprattutto se va bene. Informare i cittadini del perché certi servizi faticano a rimanere a disposizione della cittadinanza (riferimento legge Tremonti).

Maria Teresa Sega:

I servizi come il centro antiviolenza e il centro donna sono nati dal movimento delle donne. Sono servizi nei quali la soggettività è fondamentale, tanto quanto la relazione tra servizio e soggettività. È un patrimonio di esperienza che non deve andare disperso. Questo patrimonio culturale va valorizzato e trasmesso e dovrebbe essere messo in grado di essere tramandato.

Chiara Marri:

Ho paura che malgrado le precisazioni iniziali dell’assessora, i tagli nel sociale si facciano sentire, anche dal punto di vista lavorativo per le donne.

Giuliana Giusti:

E’fondamentale il passaggio che faremo per capire il bilancio. Capire la qualità reale e pratica del servizio. Necessario formare personale ad hoc all’interno dell’amministrazione comunale solo per il servizio di genere. Non deve cambiare il fine del servizio, ma solo il mezzo.

Renata Mannise:

Il servizio si è sempre caratterizzato per una soggettività femminile. Dobbiamo renderci conto che la mancanza dell’assistenza psicologica è un limite notevole.

Tiziana Agostini:

Volevo precisare, per dare un’idea più precisa sui tagli fatti all’interno dell’amministrazione che, per fare un esempio, ai lavori pubblici sono passati da 190.000€ a 28.000€.

Il servizio di consulenza legale serve ed è una presa d’atto. Lo sportello di Mogliano che avevamo avviato purtroppo ha chiuso. Il centro antiviolenza è importante dal punto di vista della coscienza di genere. A mio avviso bisogna internalizzare, se lo si integra ai servizi comunali è più difficile da scardinare.

Lo scorso anno appena arrivata, mi sono fatta carico della situazione e sono state spostate 3 persone.

Per come opera il servizio è un soggetto e la soggettività della donna è un obiettivo.

Sulla consulenza legale esprimo la mia non soddisfazione.

Maria Teresa Menotto:

Vi ricordo che il 9/6 incontreremo l’assessore Simionato e vedremo di fare il punto sulla situazione del bilancio.

Volevo ribadire l’importanza e la centralità dell’operato del centro antiviolenza affinché questo rimanga al centro dei nostri interessi.

Chiusura verbale ore 18.15

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